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Come Creare un Fondo di Emergenza e Dove Tenerlo

  • 1 feb
  • Tempo di lettura: 9 min

In questo articolo scopriremo insieme come creare un fondo di emergenza e dove tenerlo.

Ma soprattutto capiremo che crearlo è un passo fondamentale nella pianificazione finanziaria propria e della propria famiglia, soprattutto se si hanno figli piccoli (o grandi) in quanto il loro sostentamento e sicurezza economica dipendono esclusivamente da noi.


Immagina di trovarti improvvisamente davanti a una spesa imprevista: il motore della macchina si rompe, un guasto in casa richiede una riparazione urgente, si rompe la lavatrice, oppure, scenario più drastico, perdi temporaneamente il lavoro perché la tua azienda o quella per cui lavori affronta un periodo difficile, mettendo a rischio il tuo stipendio.

Una situazione del genere può capitare a chiunque, e senza un fondo di emergenza, potrebbe trasformarsi in un vero incubo finanziario.


Premessa doverosa: non sono un consulente finanziario, quindi non posso né voglio dare consigli d'investimento. Essendo un appassionato di finanza personale, cerco di portare nel mio blog, al servizio di chi avrà piacere di leggermi, la mia esperienza e le mie conoscenze. Naturalmente, a parte i concetti generici di risparmio e gestione del denaro, ognuno deve fare le proprie valutazioni personali in base alle solite 4 direttrici: propensione al rischio, obiettivi di vita, strategia d'investimento e orizzonte temporale.

In questi momenti, avere un fondo di emergenza ben strutturato può fare tutta la differenza del mondo tra affrontare l'imprevisto con serenità o dover ricorrere a prestiti costosi, carte di credito o, peggio ancora, intaccare i propri investimenti a lungo termine, magari in un momento difficile nei mercati finanziari, costringendoti a dover vendere in perdita. Oltre al danno la beffa.


In questo articolo vedremo come costruire un fondo di emergenza, quanto dovresti accantonare, dove tenerlo e quali strategie adottare per accumularlo senza stress.


Cos’è un fondo di emergenza e perché è essenziale

Un fondo di emergenza è sostanzialmente una somma di denaro accantonata, tenuta generalmente separata dal resto delle proprie disponibilità, con cui è possibile affrontare non spese routinarie e previste, ma spese che hanno queste caratteristiche:

  • imprevedibilità:

  • inevitabilità:

  • consistenza;

  • urgenza.

Quindi immagina ad una spesa medica non prevedibile, un infortunio che ci impedisca di lavorare per qualche mese ed essendo liberi professionisti non abbiamo la garanzia dello stipendio o della malattia.

Il motore della macchina che ci abbandona e siamo costretti a comprarne un'altra.


Considerato che situazioni spiacevoli ed impattanti possono capitare a chiunque ed in qualunque momento, forse sarebbe il caso di predisporre un piano di emergenza solido e ben strutturato.


Avere un fondo di emergenza ti permette di:

  • Evitare debiti costosi (prestiti, scoperti di conto, carte di credito);

  • Affrontare gli imprevisti con tranquillità: sapere di avere un cuscinetto ti permette di ridurre lo stress e aumentare la propria sicurezza finanziaria;

  • Continuare a investire senza dover vendere asset in momenti di ribasso.


Quanto occorre accantonare nel fondo di emergenza?

Considerate che non esiste una risposta univoca a questa domanda, e che dipende da vari fattori: dalla vostra età, dall'avere o meno una famiglia e dei figli, se si è dipendenti o liberi professionisti o imprenditori.


La prima cosa da fare è quella di tracciare con una certa precisione le entrate e le uscite, sia fisse che variabili ma prevedibili e preventivabili:

  • mutuo,

  • bollette,

  • affitto,

  • cibo,

  • uscite a cena,

  • abbonamenti,

  • attività sportive o ricreative,

  • trasporti,

  • assicurazioni,

  • assicurazioni.


Una volta capito il proprio fabbisogno mensile, occorre moltiplicare questa cifra per 3, 6 o 12 mesi in base a:

  • numero di persone a carico: una persona singola ha bisogno di meno budget rispetto ad una famiglia con uno o più figli;

  • stabilità del reddito: se sei un lavoratore dipendente, hai un contratto sicuro o un secondo reddito familiare, probabilmente 3-6 mesi di spese possono bastare; se sei un libero professionista o un free lance invece sarebbe meglio mettessi da parte le spese di 9-12 mesi.


Esempio: se hai spese mensili pari a € 2.500, un fondo di emergenza adeguato dovrebbe essere compreso tra € 7.500 (3 mesi) e € 30.000 (12 mesi).


Naturalmente dobbiamo pianificare bene: una volta definite le spese mensili e l'ammontare del fondo di emergenza, occorre definire una strategia ed un obiettivo di risparmio che ci permettano di raggiungere quell'obiettivo, in maniera ragionevole e, soprattutto, sostenibile.


Esempio: Siete una famiglia di 4 persone (mamma, papà e due bambini) e la spesa mensile media è di € 2.500.

Lavorano entrambi i genitori, entrambi dipendenti con contratto sostanzialmente sicuro, portando a casa € 4.000 circa al mese.

Va da se che il fondo di emergenza, considerato il reddito stabile e la numerosità del nucleo familiare, potrebbe aggirarsi tranquillamente intorno ai 6 mesi di spesa (6 mesi x € 2.500 = € 15.000) o 9 mesi (9 mesi x € 2.500 = € 22.500).


Cosa deve fare questa famiglia ad accantonare il fondo di emergenza?

Premessa importante: prima di di lasciare i soldi sul conto corrente o di investire i risparmi in un PAC o in ETF a lungo termine, sarebbe opportuno ripagare eventuali debiti pendenti (in maniera prioritaria), e poi accumulare per il fondo di emergenza.


Partendo dal presupposto che occorre risparmiare almeno il 20% delle proprie entrate mensili (20% x € 4.000 = € 800), una parte compresa tra il 20% ed il 50% di tale risparmi mensili può essere destinata ad alimentare il fondo di emergenza fino al raggiungimento del proprio obiettivo:

  • entrata mensile cumulata (stipendi): € 4.000;

  • spese mensili medie: € 2.500;

  • fondo di emergenza da costruire: almeno 6 mesi di spese mensili: € 15.000;

  • risparmio minimo 20% delle entrate: € 800%;

  • % del risparmio da destinare al raggiungimento del fondo: 50% x € 800= € 400 (prima raggiungiamo la capienza meglio è);

  • in quanto tempo riuscirò a raggiungere il mio target? € 15.000 / € 400 = 37,5 versamenti mensili, corrispondenti a 3,1 anni.


Strategie per accumulare senza stress

  1. risparmiare una % fissa del proprio reddito/risparmio: ad esempio, una volta definita la cifra mensile da destinare al fondo, imposta un bonifico automatico o usa i servizi che molti intermediari finanziari permettono sulle proprie app di accantonare automaticamente un certo importo;

  2. usare entrate extra: destina bonus, tredicesime, quattordicesime, rimborsi fiscali per accelerare l'accumulo del fondo di emergenza;

  3. ridurre spese inutili: pranzi e cene fuori casa, abbonamenti non utilizzati (ad esempio streaming o pay tv), shopping compulsivo, soprattutto online: piccoli tagli possono fare davvero la differenza;

  4. fare una challenge di risparmio: prova ad importi con rigore di mettere da parte € 5 al giorno, alla fine dell'anno avrai risparmiato ulteriori € 1.825;

  5. guadagnare di più o lavoretti extra: prova a vendere oggetti inutilizzati o fare dei piccoli lavoretti come dopo scuola, ripetizioni o lavoretti manuali: anche € 200 al mese possono generare fino a € 2.400 all'anno;

  6. riduci i debiti prima di aumentare il fondo: se hai dei piccoli debiti da qualche migliaio di €, sarebbe preferibile estinguerli, e magari iniziare ad accumulare piccole cifre per costruirsi un mini fondo da € 1.000 - € 2.000;

  7. se ottieni un aumento di stipendio, ti invito a non modificare il tuo stile di vita e a non aumentare le tue spese medie mensili.


Errori da evitare

  1. Non avere un fondo di emergenza o pensare sia inutile: pensare di potersela sempre cavare o che certe cose succedono sempre agli altri, può creare dei seri problemi in caso di emergenza;

  2. non iniziare perché si ha a disposizione poco denaro: anche solo € 50 al mese fanno la differenza: magari inizia con poco ed incrementa man mano;

  3. non rimpiazzarlo dopo un'emergenza;

  4. usare il fondo per spese non essenziali (ad esempio usarlo per fare un weekend fuori porta... diciamo che non è proprio il massimo!);

  5. tenere il fondo in un posto non immediatamente accessibile: detenere il fondo in conti deposito vincolati o certificati di deposito può limitare la velocità di accesso ai soldi in caso di emergenza o necessitò:

  6. tenere tutto il fondo in contanti o sul conto corrente: con l’inflazione, il potere d’acquisto diminuisce nel tempo.

    Una parte può rimanere liquida, ma il resto va ottimizzato in strumenti più efficienti.


Dove tenere il fondo di emergenza?

Fino a poco tempo fa, con i tassi a zero, o addirittura negativi, non si dava troppa importanza a dove detenere la propria liquidità e/o il proprio fondo di emergenza.

Tuttavia, dopo l'innalzamento dei tassi d'interesse ad opera della BCE, possiamo affermare senza timore di essere smentiti, che esistono degli strumenti finanziari che presentano dei vantaggi e dei benefici superiori rispetto ai classici conti correnti, certificati di deposito e conti deposito.


Sto parlando nello specifico di due ETF, uno monetario ed uno obbligazionario:


  1. Xtrackers II EUR Overnight Rate Swap UCITS ETF 1C (XEON)


  • Data di lancio: 25 maggio 2007;

  • Patrimonio gestito: Circa 13,7 miliardi di euro;

  • TER (Total Expense Ratio): 0,10% annuo;

  • Rendimento: ad accumulazione;

  • Replica: Sintetica tramite swap;

  • Valuta: Euro;

  • Volatilità annuale: 0,14%;

  • Tassazione: 12,5% in quanto il basket titoli sottostante è costituito prevalentemente da Titoli di Stato.


Questo ETF monetario mira a replicare il tasso overnight a cui le banche si scambiano denaro: mira cioè a replicare l'andamento dell'indice Solactive €STR +8.5 Daily, che riflette la performance di un deposito che guadagna interessi al tasso a breve termine dell'euro (€STR) più un aggiustamento di 8,5 punti base.

Per dirla in soldoni, nel corso dell'ultimo anno ha generato un rendimento di circa il 3,69% (cioè lo 0,01% giornaliero):


Grafico dell'andamento annuale dell'ETF Xtrackers EUR Overnight Rate Swap (XEON), che replica il tasso interbancario €STR. Mostra l'evoluzione del valore nel corso degli ultimi 12 mesi, evidenziando stabilità e rendimento positivo rispetto alla liquidità tradizionale
Con gli attuali tassi d'interesse della BCE, l'ETF monetario XEON rappresenta una valida alternativa per gestire la liquidità di un fondo di emergenza, e non solo

Come dicevamo, il capitale investito nell'ETF monetario cresce ogni giorno un pochino, nella misura dello 0,01% circa (alle attuali condizioni di mercato); dopo un anno, grazie all'effetto dell'interesse composto avremo un capitale accresciuto secondo la seguente formula:

capitale finale = capitale iniziale * (1 + tasso giornaliero)^(numero di giorni)

che nel nostro caso è: € 15.000 x (1+0,08%)^(365)= circa € 15.460.

Al rendimento lordo di € 460 occorre togliere le tasse del circa 12,5% (€ 57,5) per un rendimento netto di € 402,5 annui.


  1. Amundi Prime Euro Government Bonds 0-1Y UCITS ETF DR (PRAB)


  • Data di lancio: 8 ottobre 2020;

  • Patrimonio gestito: 403 milioni di €;

  • TER (Total Expense Ratio): 0,05%;

  • Rendimento: ad accumulazione;

  • Replica: totale acquistando tutti i titoli obbligazionari emessi da paesi dell'Eurozona con scadenza entro i 12 mesi;

  • Valuta: Euro.

  • Volatilità annuale: 0,39%

  • Tassazione:12,5%


Questo ETF investe in obbligazioni governative dell'area euro con scadenza compresa tra 0 e 1 anno, offrendo un'esposizione a titoli di Stato a brevissimo termine.

Nell'ultimo anno ha offerto questo rendimento del 3,64%:


Grafico dell'andamento annuale dell'ETF iShares € Govt Bond 0-1yr (PRAB), che investe in titoli di Stato dell'Eurozona con scadenza inferiore a un anno. Illustra il rendimento nel tempo, confrontandolo con l’inflazione e altri strumenti di liquidità
Il rendimento annuale dell'ETF Euro Gov Bond 0-1 anno ha un andamento impercettibilmente più variabile nel quotidiano, ma con la medesima sostanziale inclinazione di XEON nell'anno

Nel corso del 2024 lo XEON ha reso leggermente di più, ma le cose potrebbero cambiare con l'eventuale futuro abbassamento dei tassi, facendo propendere l'ago dei rendimenti sul'ETF obbligazionario a brevissima scadenza.


Vantaggi degli ETF rispetto a conti correnti, conti deposito e certificati di deposito

1. Rendimento Potenziale:

  • ETF: Gli ETF come XEON e PRAB offrono rendimenti legati ai tassi di interesse a breve termine o ai rendimenti delle obbligazioni governative a breve scadenza. In un contesto di tassi di interesse elevati, questi strumenti possono fornire rendimenti superiori; la tassazione sul capital gain è del 12,5%, mentre sugli altri strumenti (conti deposito e certificati di deposito) è del 26%;

  • Conti Correnti: Generalmente offrono interessi molto bassi o nulli, rendendoli meno attraenti per la gestione della liquidità in periodi di tassi elevati.

  • Conti Deposito: Offrono tassi di interesse fissi, che possono essere competitivi, ma spesso richiedono vincoli temporali per ottenere i rendimenti migliori;

  • Certificati di Deposito: Simili ai conti deposito, offrono tassi fissi e possono richiedere vincoli temporali più lunghi.


2. Liquidità e Accessibilità:

  • ETF: Possono essere acquistati e venduti in borsa durante l'orario di negoziazione, offrendo elevata liquidità e accesso immediato ai fondi senza penalità.

  • Conti Correnti: Offrono accesso immediato ai fondi, ma con rendimenti inferiori.

  • Conti Deposito: Possono imporre penalità o limitazioni per prelievi anticipati, soprattutto se i fondi sono vincolati.

  • Certificati di Deposito: Spesso richiedono il mantenimento dei fondi fino alla scadenza per evitare penalità.


3. Flessibilità:

  • ETF: Non hanno vincoli temporali; gli investitori possono adattare le loro posizioni in base alle condizioni di mercato o alle esigenze personali.

  • Conti Deposito e Certificati di Deposito: Richiedono spesso l'immobilizzazione dei fondi per periodi specifici per ottenere i tassi migliori.


4. Trasparenza:

  • ETF: Offrono trasparenza sulle partecipazioni sottostanti e sui costi associati.

  • Conti Deposito e Certificati di Deposito: Meno trasparenti riguardo all'utilizzo dei fondi da parte dell'istituto finanziario.


5. Sicurezza:

  • ETF: Investono in strumenti finanziari sottostanti e sono soggetti alla volatilità del mercato. Tuttavia, ETF come XEON e PRAB, focalizzati su strumenti a breve termine e di alta qualità creditizia, presentano un rischio relativamente basso.

  • Conti Deposito e Certificati di Deposito: Spesso garantiti fino a 100.000€ dal Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi, ma sottoposti comunque al rischio di credito della banca.


Conclusione: il fondo di emergenza come scudo finanziario

Un fondo di emergenza ben strutturato è essenziale per una gestione finanziaria serena.

Oggi, con i tassi di interesse elevati, non ha senso lasciare troppa liquidità ferma su un conto corrente o vincolata in conti deposito.

Gli ETF monetari (XEON) o obbligazionari a breve termine (PRAB) rappresentano un’ottima alternativa, offrendo sicurezza, rendimento e flessibilità.

Con una strategia intelligente, puoi mettere i tuoi soldi al lavoro senza perdere la tranquillità di avere sempre liquidità pronta all’uso.








1 commento

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Membro sconosciuto
04 feb
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Ciao Mimmo! Interessanti suggerimenti questi ETF.

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